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Meta 2025: cambia la policy sul fact-checking su Facebook e Instagram – Cosa c’è da sapere
20 gennaio 2025

Cosa c'è da sapere sul cambio policy di Meta

Martina Abbondio
Meta 2025: cambia la policy sul fact-checking su Facebook e Instagram – Cosa c’è da sapere

In un mondo digitale in continua evoluzione, le piattaforme social giocano un ruolo cruciale nella diffusione delle informazioni. Fino ad oggi, Meta – la società madre di Facebook e Instagram – aveva adottato un approccio rigoroso al controllo dei contenuti attraverso il fact-checking effettuato da partner esterni certificati. Questo sistema aveva lo scopo di limitare la disinformazione online, etichettando e riducendo la visibilità di contenuti considerati falsi o fuorvianti.
Con il 2025, però, Meta ha deciso di cambiare rotta, annunciando un nuovo modello di moderazione che abbandona i fact-checker tradizionali in favore di un sistema di annotazioni comunitarie chiamato “Community Notes”. Questa mossa segna un punto di svolta nella gestione della qualità delle informazioni, con implicazioni importanti per aziende, utenti e le stesse piattaforme.
Ma cosa significa tutto questo in pratica? In questo articolo esploreremo come la nuova policy influirà sulla comunicazione aziendale, sul comportamento degli utenti e sull'economia di Meta, analizzando anche i rischi e le opportunità che derivano da questa decisione.

 

Indice:

  1. I problemi del fact-checking
  2. Cosa cambia con la nuova Policy
  3. Come funzionerà la nuova policy di Meta
  4. Cosa cambia per aziende ed utenti
  5. Conclusioni

 

I problemi del fact-checking

Meta aveva implementato un sistema di fact-checking affidato a partner esterni indipendenti, come agenzie di stampa e organizzazioni certificate, per moderare i contenuti che circolavano sulle sue piattaforme. Questo sistema aveva l’obiettivo di ridurre la disinformazione online, etichettando i contenuti verificati come falsi o parzialmente falsi e limitandone la visibilità. Questo approccio, adottato nel 2016 dopo le polemiche sulle fake news nelle elezioni presidenziali statunitensi, ha contribuito a garantire che le informazioni condivise sulle piattaforme di Meta fossero più accurate.
Tuttavia, questa strategia non è stata priva di critiche. Alcuni utenti e aziende lamentavano errori, limitazioni alla libertà di espressione e filtri percepiti come troppo rigidi. E proprio per questo, con il 2025, Meta ha deciso di cambiare rotta.

Cosa cambia con la nuova Policy

Meta ha annunciato che, per adesso solo negli Stati Uniti, il programma di fact-checking di terze parti sarà sostituito da un sistema di moderazione comunitaria denominato “Community Notes”. Questo modello, già adottato dalla piattaforma X (ex Twitter), consente agli utenti di aggiungere contesto e annotazioni ai post, lasciando alla comunità la responsabilità di segnalare e contrastare la disinformazione.
In Europa, per ora, i programmi di fact-checking rimarranno attivi a causa delle normative imposte dal Digital Services Act (DSA). Questa legge, entrata in vigore per garantire maggiore trasparenza e responsabilità delle piattaforme online, richiede agli operatori digitali di implementare misure efficaci per contrastare la disinformazione e proteggere gli utenti da contenuti fuorvianti o dannosi.
Il DSA obbliga piattaforme come Facebook e Instagram a collaborare con partner indipendenti per verificare l’accuratezza dei contenuti condivisi, imponendo severe sanzioni in caso di mancato rispetto delle regole. Per Meta, mantenere attivo il sistema di fact-checking nell’Unione Europea non è solo una scelta etica, ma una necessità per conformarsi alle normative e preservare la fiducia degli utenti europei.

Come funzionerà la nuova policy di Meta

Il sistema Community Notes, introdotto da Meta, mira a rendere la moderazione dei contenuti più collaborativa, affidando agli utenti il compito di aggiungere contesto e annotazioni ai post. Questo modello, simile a quello adottato dalla piattaforma X (ex Twitter), permette a una comunità di utenti verificati di segnalare e commentare contenuti potenzialmente fuorvianti, fornendo spiegazioni aggiuntive visibili a tutti. Le annotazioni vengono approvate solo se raggiungono un consenso tra utenti con opinioni diverse, garantendo un bilanciamento nelle valutazioni. L’obiettivo è incoraggiare un controllo "dal basso" che promuova il coinvolgimento attivo degli utenti e una maggiore responsabilità collettiva. Tuttavia, il successo del sistema dipenderà dalla partecipazione della comunità e dalla capacità di mantenere imparzialità e trasparenza, evitando che il processo venga sfruttato per manipolare le informazioni o favorire interessi di parte. Community Notes rappresenta un esperimento ambizioso che potrebbe ridefinire il modo in cui le piattaforme social gestiscono la disinformazione.

Cosa cambia per aziende ed utenti

Il cambiamento della policy di Meta sul fact-checking avrà un impatto significativo su aziende, utenti e piattaforme. Le aziende avranno maggiore libertà nella creazione di contenuti pubblicitari, grazie a un minore rischio di restrizioni e penalizzazioni; tuttavia, questo potrebbe esporle a sfide reputazionali se associate a informazioni non verificate. Gli utenti, dal canto loro, guadagneranno una maggiore libertà di espressione ma potrebbero trovarsi di fronte a un aumento di disinformazione, rendendo più difficile distinguere contenuti affidabili da quelli fuorvianti. Per Meta, la decisione comporta un risparmio economico significativo, grazie alla riduzione dei costi operativi legati al fact-checking, ma potrebbe compromettere la fiducia degli utenti, con un potenziale impatto negativo a lungo termine sull’engagement e sui ricavi pubblicitari. Questo cambiamento evidenzia un delicato equilibrio tra libertà, responsabilità e sostenibilità economica nel panorama digitale. “Torneremo alle nostre radici, ci concentreremo sulla riduzione degli errori, sulla semplificazione delle nostre policy e sul ripristino della libertà di espressione sulle nostre piattaforme”. Con queste parole, Zuckerberg giustifica la propria scelta sul cambio della policy, facendo poi un chiaro riferimento alle elezioni presidenziali degli USA. 

Conclusioni

La nuova policy di Meta rappresenta un cambio di paradigma significativo, spostando il focus dalla moderazione centralizzata a un approccio comunitario. Sebbene questa mossa possa ridurre i costi e favorire la libertà di espressione, comporta rischi per la credibilità delle piattaforme e per la qualità delle informazioni. Aziende e utenti dovranno adattarsi a questo nuovo contesto, cogliendo le opportunità offerte e mitigando i possibili rischi.

 

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