Google dice addio ai Cookies: cosa cambia su Chrome
Martina Abbondio
Dal 4 gennaio 2024 circa l’1% degli utenti di Google Chrome può finalmente navigare online senza dover esprimere le proprie preferenze sui cookie. Google ha infatti selezionato circa 30 milioni di utenti per la fase di test della sua nuova Tracking Protection, che verrà estesa, nella seconda metà dell’anno, a tutti i suoi utenti. Il colosso tecnologico muove così i primi passi nel progetto Privacy Sandbox, che punta a sostituire i cookies con un sistema di tracciamento più rispettoso della privacy degli utenti. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire quale ruolo hanno i cookies nella nostra navigazione online e cosa cambierà dopo questo provvedimento.
I cookies in informatica sono pacchetti di dati che un computer riceve e poi invia senza modificarli o alterarli: dunque sono composti da informazioni che, quando l’utente visita il sito web, vengono inviate al computer. Il loro scopo è quello di tenere traccia delle visite e delle attività degli utenti su un determinato sito web, in modo che quest’ultimo possa riconoscere il tuo computer e inviargli informazioni personalizzate in base alle tue sessioni. Facciamo un esempio: se visiti uno shop online e aggiungi dei prodotti al carrello senza acquistare e uscendo dal sito, la volta successiva in cui farai l’accesso ti ritroverai nuovamente gli stessi articoli nel carrello. Questo è possibile proprio grazie ai cookie! Se non esistessero saremmo costretti, ogni volta che visitiamo la pagina di un sito, a specificare nuovamente le nostre preferenze, come la lingua o la valuta, o il carrello di un e-commerce si azzererebbe ogni volta che si clicca su un nuovo link sul sito.
I cookies sono pericolosi?
I cookies di per sé no, non sono dannosi, non sono dei virus che rischiano di compromettere i tuoi dispositivi. Il problema potrebbe sorgere se vengono intercettati e modificati da un hacker, che può recuperare l’accesso ai siti personali, accedere agli account protetti o modificare le pagine web, così da poter controllare ogni parte della navigazione. Dunque, è principalmente un problema di privacy dell’utente: i cookies non possono trasportare virus o malware e non possono trasferire elementi dannosi ad altri utenti.
Quali tipi di cookies esistono
Come abbiamo già detto, i cookies non sono una cosa negativa: permettono di personalizzare la tua navigazione per offrirti un’esperienza più semplice.
-cookies tecnici: sono quelli che facilitano la navigazione e permettono al sito di offrire alcune funzionalità, come quelli che salvano il carrello in uno shop online, di mantenere la lingua di un sito per la visita successiva ecc;.
-cookies di profilazione: sono quelli che permettono di creare un profilo personale del navigatore sulla base dei suoi comportamenti. Servono per permettere il riconoscimento di un dispositivo su siti diversi e servono per mostrarti le pubblicità in base al device che stai utilizzando.
-cookies di terze parti: sono cookies che appartengono a fornitori esterni e sul quale il proprietario del sito non ha controllo diretto. Vengono usati molto per mostrare all’utente i banner pubblicitari da un sito ad un altro.
Google rimuove i cookies: cosa cambia su Chrome?
La novità che Google Chrome sta sperimentando disabiliterà l’ultima tipologia di cookies menzionata, ovvero i cookies di terze parti. Google ha affermato, infatti, di voler rendere internet più privato: con la nuova funzione Privacy Sandbox, Chrome può aiutare i consumatori a controllare meglio la propria privacy. Di fatto, però, questo sistema pubblicitario ideato da Google è semplicemente un’alternativa ai cookie: assegna gli utenti a dei gruppi in base agli interessi e quindi c’è ancora un monitoraggio delle attività online per creare un profilo pubblicitario, con la differenza che sarà il browser stesso a trasmettere le informazioni rilevanti alle reti pubblicitarie e non più i cookies di terze parti. Tutto questo avverrà in maniera del tutto anonima e il browser non verrà mai a sapere l’identità dell’utente. Con questa novità, però, Google avrà un maggiore controllo sulle nostre informazioni e, dunque, sul mercato pubblicitario. Infatti, non si deve pensare che da adesso la nostra attività non verrà più monitorata. Semplicemente, verrà più prestata attenzione alla nostra privacy. I nostri dati non usciranno quindi dal dispositivo usato per la navigazione.
Conclusioni
In sintesi, Google ha intrapreso un significativo passo nella tutela della privacy online, disabilitando i cookies di terze parti per 30 milioni di utenti di Google Chrome. Questa decisione è parte integrante del progetto Privacy Sandbox, concepito per rafforzare la sicurezza dei dati degli utenti durante la navigazione web. Sebbene questa mossa rappresenti un progresso importante per la privacy, esistono preoccupazioni legate alla crescente centralizzazione del controllo da parte di Google nel mercato pubblicitario online, mettendo a rischio questo settore. Molti insersionisti criticano questa azione messa in atto da Google che mira, sì a proteggere la privacy degli utenti, ma rende più difficile per loro il guadagno.