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Coca-Cola: dal marketing geniale alle pubblicità iconiche
08 05

La storia di Coca-Cola, la battaglia Coca-Cola vs Pepsi e le sue migliori strategie

Martina Abbondio
Coca-Cola: dal marketing geniale alle pubblicità iconiche

Nata nel 1886 grazie al farmacista John Styth Pemberton, la Coca Cola era originariamente una bevanda destinata a scopi medicinali
Oggi è il drink analcolico più bevuto al mondo e ci sembra assurdo pensare che il suo inventore ci guadagnò solo 2300 dollari e che sia morto senza sapere che la sua creazione avrebbe conquistato il globo.
Vediamo, in questo articolo, le tappe principali della storia di Coca Cola e alcune delle strategie di marketing che hanno contribuito all’affermazione del brand a livello globale. 

Indice:

1. Le origini di Coca Cola

2. Coca Cola diventa analcolica
3. Coca Cola scopre il potenziale del marketing
4. Coca Cola vs Pepsi
5. Conclusioni

1. Le origini di Coca Cola

Ma com’è arrivato Pemberton a creare questa bevanda così particolare per l’epoca? Nel 1880 il farmacista brevettò ufficialmente un vino di coca molto stimolante, ispirato al diffusissimo Vin Mariani per ottenere qualcosa che sostituisse la morfina di cui era fortemente dipendente a causa di una ferita che aveva subito durante la guerra di secessione americana. Il primo nome dato alla miscela di vino e foglie di coca fu “Pemberton’s French Wine Coca”.

 

2. Coca Cola diventa analcolica

Con il periodo del proibizionismo, l’alcool venne sostituito con un estratto delle noci di cola, una pianta tropicale che, combinata con la coca, dette il nome alla bevanda. Inizialmente veniva venduta al bicchiere, a soli 5 centesimi di dollaro, e diventò frizzante per un errore di Pemberton che vi rovesciò accidentalmente proprio dell’acqua frizzante. 
Fu quindi disegnato il logo da Frank Mason Robinson, che utilizzò il font Spencerian, all’epoca molto comune, con le due C maiuscole per renderlo molto distintivo. 
Non fu il successo che si pensava, purtroppo: Pemberton fu costretto a vendere la formula ad Asa Griss Candler, un politico e magnate americano che avrebbe poi fondato The Coca-Cola Company per soli 2300 dollari. Da lui anche l’idea di imbottigliarla in modo che le persone potessero godersi la bibita direttamente a casa.

 

3. Coca Cola scopre il potenziale del marketing

La prima pubblicità che vede protagonista la Coca Cola fu pubblicata il 29 maggio 1886 sull’Atlanta Daily Journal. In realtà non fu esattamente efficace poiché, come abbiamo già visto, Pemberton fu costretto a vendere la ricetta per soli 2300 dollari senza sapere mai che, solo 35 anni dopo, l’azienda produttrice della sua bevanda sarebbe stata quotata in borsa.
Fu Asa Candler che, anche grazie all’agenzia di pubblicità D’Acry, portò la bevanda al successo
Fra le tante strategie che l’azienda mise in atto, c’è anche quella che viene considerata la prima campagna di direct marketing della storia: un collaboratore si recava nelle farmacie e nei bar di Atlanta e raccolse gli indirizzi dei migliori clienti, a cui inviò, successivamente, un buono per ricevere una Coca Cola gratis. Così in poco tempo si diffuse la voce e i clienti aumentarono, fino ad arrivare alla quotazione in borsa nel 1919.

Coca Cola e Babbo Natale

Coca Cola è senza dubbio celebre per i suoi spot iconici, portatori di un messaggio di felicità, convivialità e gioia. E chi meglio di Babbo Natale può esprimere questi concetti?
Nessuno. E infatti Coca Cola, già dal 1930, ha utilizzato questo personaggio per i suoi spot natalizi, che l’hanno resa altamente riconoscibile e addirittura ha portato le persone a credere che Babbo Natale fosse stato inventato dal brand. Ovviamente non è stato così, e infatti anche Coca Cola smentisce questa teoria, chiarendo il ruolo che ebbe, però, nell’affermazione della tradizione di Babbo Natale in tutto il mondo. 

 

4. Coca Cola vs Pepsi

La Pepsi è il diretto competitore di Coca Cola ed è nata nel 1893, anch’essa grazie a un farmacista, anch’essa con proprietà terapeutiche. Da allora è il più grande antagonista di Coca Cola, e questo è evidente anche in pubblicità. Da sempre le due aziende si sono sfidate a colpi di pubblicità comparative, soprattutto da parte di Pepsi.
Fu proprio Pepsi a creare la Pepsi Challenge, una sfida che consisteva nel far assaggiare alle persone per strada un bicchiere di entrambe le bibite, senza comunicare quale contenesse cosa, e chiedendo loro di scegliere la più buona. Il risultato favoriva prevalentemente Pepsi, che sfruttò questo a suo favore. La spiegazione di questo blind test arriva dal neuromarketing, che ci dice che la Pepsi, avendo un sapore più dolce rispetto a Coca Cola, risulta più gradevole al palato e soprattutto al cervello. Se le persone vengono avvisate del contenuto dei due bicchieri, però, all’assaggio di Coca Cola si attiva la zona del cervello legata alla memoria semantica.
Risultato? Le persone associano il brand a ricordi e sentimenti positivi e preferiscono Coca Cola. 

 

5. Conclusioni

In conclusione, la storia della Coca-Cola è un affascinante racconto di successo imprenditoriale e impatto culturale. Da un modesto inizio come tonico medicinale nel 1886, è diventata la bevanda più iconica al mondo. Le sue pubblicità hanno contribuito significativamente al suo successo, definendo i canoni del marketing moderno. Nonostante la concorrenza e i cambiamenti nel gusto dei consumatori, la Coca-Cola rimane un simbolo di gioia e condivisione, unendo le persone in tutto il mondo con il suo inconfondibile gusto e il suo marchio intramontabile.

 

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