Social impazziti, i creativi si sono sentiti minacciati, etica e moralità tirati in ballo per difendere la libertà. Questo è stato più o meno l’effetto dell’intelligenza Artificiale sulle persone. Fino ad arrivare alla recente notizia sul blocco temporaneo di ChatGPT in Italia da parte del Garante della Privacy. La motivazione: raccolta illecita di dati personali.
AGGIORNAMENTO: Dal 30 aprile 2023 l'Intelligenza Artificiale è di nuovo accessibile in Italia, essendosi messa in regola nel rispetto di determinati parametri in termini di maggiore sicurezza di dati sensibili degli utenti.
L’Intelligenza Artificiale, ovvero la capacità di una macchina di imitare le competenze umane come il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività, sta iniziando ad avere un ruolo sempre più importante nella società, arrivando a ricoprire tantissime aree di applicazione, tra le quali anche il Web. Ne è un esempio il generatore di immagini DALL-E a partire da descrizioni testuali e il chatbot ChatGPT.
Ma cosa è ChatGPT? Rappresenta davvero una minaccia per i lavoratori creativi?
ChatGPT è un chatbot basato su Intelligenza Artificiale e apprendimento automatico creato e sviluppato da OpenAI, organizzazione di ricerca sull’Intelligenza Artificiale. In base alle richieste degli utenti è in grado di: •generare in autonomia testi - può essere utilizzato per descrivere prodotti, redigere racconti o articoli, scrivere email •tradurre automaticamente testi - può tradurre un testo da una lingua a un’altra in modo automatico •generare codice in autonomia - può generare righe di codice o script in diversi linguaggi di programmazione semplificando gli sviluppatori nel processo di sviluppo del codice •creare chatbot allo scopo di interagire con gli utenti - l’algoritmo di ChatGPT è in grado di istaurare una conversazione con un utente umano, rispondendo in modo proattivo con un linguaggio naturale. In questo modo Chat GPT è perfetto per dare assistenza automatizzata •creare assistenti vocali •riassumere un testo in modo automatico - essendo in grado di apprendere e comprendere il testo, è adatto a riassumere lunghi testi
2. ChatGPT: una minaccia per i lavoratori creativi?
L’Intelligenza Artificiale è ormai utilizzata ampiamente in molti campi, anche per usi comuni. Per cui, rappresentando una realtà e non più un’ipotesi, ci si domanda spesso quale potrebbe essere il futuro dell’Intelligenza Artificiale.
La domanda più comune è quale potrebbe essere il suo impatto dal punto di vista sociale e economico. Se da un lato non manca l’entusiasmo per l’evoluzione tecnologica, dall’altro c’è il timore della sostituzione del lavoro dell’uomo con le macchine. Guardando al passato, l’evoluzione tecnologica ha sostituito l’attività dell’uomo con macchine e computer in molti campi. Questo non ci deve spaventare.
L’Intelligenza Artificiale prenderà il posto di molti lavoratori ma allo stesso tempo si svilupperanno nuove figure professionali, come è già avvenuto in passato. L’antagonismo tra l’uomo e la macchina deve tener conto anche della morale, dell’etica lavorativa e del corretto utilizzo delle macchine, rispettando l’uomo. La piega che prenderà l’Intelligenza Artificiale non è ancora molto chiara, ma ci sta portando verso una nuova rivoluzione culturale e industriale.
A partire dalle sue caratteristiche, artisti e creativi si interrogano sulla possibilità che ChatGPT li sostituisca nel lavoro. Per molteplici motivazioni, a nostro parere ciò non accadrà. Nonostante le numerose potenzialità del Chatbot, destinate a migliorare e stabilizzarsi nel tempo, è importante tenere presente il fattore umano, indispensabile per far funzionare strumenti di questo tipo per trarne valore. Infatti, chatGPT non tiene conto delle esperienze personali, di pensieri più profondi e del tono di voce opportuno da usare. Proprio per questo non sostituirà i professionisti nella creatività, ma sarà per loro uno strumento di supporto.
3. ChatGPT: dubbi e incertezze
ChatGPT è stato in grado di suscitare tanta curiosità ma non mancano resistenze. A parte l’esclusione dell’utilizzo nelle scuole, molti si domandano se sia etico richiedere all’Intelligenza Artificiale di svolgere determinati compiti da parte di aziende o liberi professionisti.
Uno dei rischi è la generazione di notizie false o incomplete o peggio, l’uso per la scrittura di testi accademici o lo sviluppo di campagne di disinformazione automatizzata. ChatGPT non sempre riesce a comprendere il contesto di una richiesta, generando risposte incomplete; inoltre, il database da dove attinge informazioni è molto vasto ma non è detto che contenga una particolare informazione specifica ricercata.
Occorre il buon senso. La tecnologia, se usata male, può fare grandi danni. Proprio per questo ChatGPT si sta impegnando per disincentivare e condannare il suo uso improprio.
Infatti, se avete seguito le notizie degli ultimi giorni, il Garante della privacy ha bloccato temporaneamente ChatGPT con l’accusa di raccogliere illecitamente dati personali. Il motivo: la mancanza di una precisa informativa agli utenti e di una base giuridica che autorizzi la raccolta e la conservazione dei dati personali. Non solo, manca il filtro di verifica per evitare l’utilizzo della piattaforma da parte dei minori di 13 anni, come, invece, specificato dalla piattaforma.
ChatGPT ha avuto 20 giorni per mettersi in regola, pena una salata sanzione.
L’intelligenza artificiale si evolve di continuo, per cui ci si aspetta che OpenAI si impegni per migliorare il servizio come sta già facendo con la nuova versione di ChatGPT-4, offrendo risposte a domande complesse con un’accuratezza maggiore.
Sul fatto che sia uno strumento etico o meno ci sono ancora dubbi ma i suoi sviluppatori hanno le idee chiare: riuscire a realizzare il language model più performante di sempre, offrendo la possibilità a chiunque di esprimersi attraverso la tecnologia.
Non ci resta che attendere l’evoluzione di ChatGPT.
Sarà davvero in grado di superare tanti limiti? Staremo a vedere, tenendo bene a mente che la tecnologia è il mezzo, non il fine.